Il mito di Demetra
Demetra è la seconda figlia di Rea (Madre della prima generazione degli Dei greci) e Crono (Saturno) e alla sua nascita fu mangiata dal padre come le Sue sorelle, Estia e Era e i Suoi fratelli Nettuno e Ade. Rea non potendo più tollerare che Crono mangiasse i loro figli, quando partorì Giove lo nascose in una grotta a Creta e lo affidò alla cura amorevole delle ninfe, mentre a Saturno diede da mangiare un sasso avvolto in una stoffa.
Quando Giove crebbe sfidò il padre e, con l’aiuto dei Titani, liberò i fratelli e spodestò Saturno, divenendo il Re dell’Olimpo.
Come nipote di Gea, la Madre Primigenia, Demetra continuò la dinastia delle Dee della fertilità donando generosamente la vita e creando un’epoca di pace e armonia.
Ma un giorno il potente fratello Zeus, pervaso dalla passione per la divina sorella che lo rifiutò, la prese con la forza e la fece diventare la Sua quarta moglie.
Dalla Loro unione nacque Core-Persefone, a cui Demetra è legata sia nel mito che nel culto… le Due Dee sono l’una lo specchio dell’altra.

La loro vita trascorreva in pace e letizia, Demetra però non cresceva la figlia perché diventasse una donna… voleva tenerla stretta a sé per sempre, come una bambina, esponendola ad un grave pericolo che cambierà per sempre la Loro vita e quella dell’umanità.
Il rapimento di Persefone
Il naturale flusso della vita non può essere fermato, MAI!
Una splendente mattina, Persefone si divertiva a correre nei prati pieni di fiori, quando un fiore meraviglioso attrasse la Sua attenzione: il Narciso! Le sue belle mani si allungarono per prenderlo e, all’improvviso, un terribile boato lacerò l’aria, la terra si aprì e apparve il tenebroso Ade, sul Suo cocchio d’oro trainato da stupendi cavalli neri. Il bellissimo e potente Signore degli Inferi, detentore dei Segreti, avvolse con le Sue forti braccia il sottile corpo di Persefone. E la trascinò, riluttante e in lacrime, dentro la Terra veloce com’era arrivato (Persefone viene drogata, rapita, violentata e costretta al matrimonio – modello patriarcale).
Demetra dall’Olimpo sentì le grida della figlia e volò in Suo aiuto, ma non la trovò in nessun luogo. Lacerata dal dolore, gettò via gli abiti sgargianti, coprì le Sue bionde chiome con un nero manto di lutto (Demetra dolente) e per nove giorni e nove notti, impazzita dal dolore, percorse la terra in lungo e in largo portando morte e sterilità ovunque.

Alla fine Ecate, mossa a pietà, la portò da Apollo che le rivelò i fatti: Ade, aveva rapito Persefone con il consenso del padre Zeus! Demetra, amareggiata e offesa, abbandonò l’Olimpo e si trasformò in una vecchia triste e solitaria che vagava sulla Terra ma, conscia del Suo potere di Vita e di Morte, maledì gli Dei e ordinò che niente poteva nascere o crescere sulla Terra, finché Persefone non le fosse stata restituita!
Alla fine vinse Demetra e Giove ordinò ad Ade di liberare Persefone ma il Signore Oscuro, prima di liberarLa, le offrì i semi del melograno. La divina Dea sapeva che se avesse mangiato il cibo degli Inferi si sarebbe eternamente legata al Suo Sposo, ma ormai era diventata una donna e lo amava… e così mangiò i semi, ma non disse nulla alla madre.

Scoperto il misfatto Zeus saggiamente decise (dopo che Demetra lo aveva nuovamente minacciato) che Persefone avrebbe viaggiato tra i Mondi, vivendo sei mesi con la madre e sei con lo sposo (altrove si legge nove con la madre e tre con Ade).
Così divennero il centro dei Miti delle Stagioni.
Archetipo della Madre
Demetra, come Iside, rappresenta l’energia materna per eccellenza. Lei è la nutrice e la protettrice della Natura e della vita che da Lei proviene. Come Madre del Grano nasce, in Primavera come Core/Persefone, arriva alla Sua fioritura al culmine dell’Estate (Festa di Demetra del 15 Agosto in Europa) e invecchia in Autunno, preparandosi alla Morte alchemica che darà origine a nuova Vita.

Grandi feste si svolgevano per il ritorno di Persefone tra le braccia della madre. Le Due Dee riunite faranno fiorire ogni zolla di terra e la natura canterà in Loro onore. La Madre del Grano porterà nuovamente la gioia e la letizia su tutta la terra, in un ciclo eterno e auto-rigenerante.
Il Suo dolore, simile a quello vissuto dalla divina Iside, l’ha trasformata in una madre spirituale che invita i mortali all’Iniziazione alla ciclicità della Vita, tramite i Misteri Eleusini.
Limite: identificazione nel ruolo materno, con conseguente difficoltà a lasciare andare le sue creature.
Guarigione: accettare il cambiamento come parte della vita, permettendo alle sue creature di seguire la loro strada. Quando comprenderà lo schema della dipendenza emotiva dagli altri e dai figli che la connota e imprigiona, potrà divenire come Iside, la madre perfetta che alleva i figli affinché seguano il loro destino.