Shaabi, le danze folcloristiche egiziane
La danza folcloristica, esuberante e potente, semplice e spontanea, praticata da tutti e accettata dall’Islam, è lo stile popolare più antico dell’Egitto. Le danze folcloristiche hanno sempre avuto un valore funzionale e collettivo e accompagnano ogni momento della vita, dalla culla alla tomba. Soprattutto grazie di esse la comunità rinnova i suoi legami… perché nella danza, la vita ritorna al suo potente e vibrante ritmo primordiale.
Lo Sha’abi, che significa “del popolo”, ingloba quindi tutte le tradizioni musicali e le danze delle varie regioni, fra queste il Sai’di (Sud Egitto) di cui la Raks al-Sayya è la danza folcloristica più importante dell’Egitto. Quindi oggi quando si dice danza Saidi si sottintende la Raks al-Assaya con il bastone
Le sue prime raffigurazioni appaiono già nell’Antico Egitto, in mano alle donne. Per esempio in questa immagine possiamo vedere uno dei suoi passi caratteristici eseguito su un ritmo vivace (“La Dea e le danze sacre dell’Antico Egitto” di Jivan Parvani).
Il Tahtib
Dalla notte dei tempi, gli uomini praticano il Tahtib, una sorta di danza-gioco-lotta, eseguita tenendo in mano un lungo bastone di bambù, con il quale mimano i colpi, senza mai toccare l’avversario. Quindi, per dimostrano il loro potere e la loro destrezza, fanno roteare il bastone sopra la testa e lo battono energicamente a terra.
Salto Saidi: mentre giocano con il Tahtib, eseguono questo passo che, nell’Antico Egitto, era il determinativo della danza stessa. E’ una delle posizioni archetipiche presenti in quasi tutte le antiche tradizioni: Shiva è sempre rappresentato mentre fa questo passo, che si trova anche nelle danze tibetane, cinesi, indonesiane, ecc.
Nella danza Saidi con il bastone, i passi sono pesanti e i piedi ben radicati a terra o, al massimo, con il tallone leggermente sollevato. Pertanto anche i suoi “salti” caratteristici sono piccoli e fatti “per ritornare a terra” e non per elevarsi.
Durante il dominio arabo è stato proibito alle donne maneggiare questo simbolo fallico di potere e, quindi, di eseguire la danza con il bastone. E’ stato Mohammed Redha a ri-creare la danza Sai’di femminile, che noi oggi balliamo al ritmo del Sai’di (nome del ritmo in 4/4 che la caratterizza). Tuttavia le donne usano il bastone (più corto e a volte ricurvo) in modo più leggero, scherzoso e civettuolo, arricchendo i passi pesanti e marziali con movimenti graziosi e sinuosi.